Il primo consiglio comunale autunnale, convocato dal presidente Franco Passafaro non riserva particolari sorprese: presenti 36 consiglieri, ordini del giorno approvati dalla maggioranza, un dibattito particolarmente acceso in cui le parti non si sono risparmiate reciproche accuse. Eppure, il consesso, previsto per le ore 10 e 30, inizia con circa due ore di ritardo, tant'è che i primi interventi sono tutti incentrati sul rispetto del regolamento.
Ritardo dei lavori e modifiche al regolamento statutario. È
Mario Tassone a introdurre il problema sottolineando come «il ritardo sistematico con cui vengono avviati i lavori non fa bene al prestigio dell'istituzione». La proposta? «Su iniziativa del presidente del consiglio e con l'ausilio dei capigruppo, riformiamo lo statuto e il regolamento per iniziare subito i consigli con la discussione ed espletare l'appello solo al momento del voto».
Mimmo Tallini (passato con Sergio Costanzo, Jhonny Corsi e Francesco Nisticò al Gruppo misto) ribadisce che «la circostanza è stata più volte sollevata in conferenza dei capigruppo ed esiste già un deliberato che prevede una mezz'ora di tolleranza tra l'altro mai rispettata». Incalza
Franco Cimino: «Da tempo non partecipo alla conferenza dei capigruppo per motivi già comunicati alla presidenza tra cui la poca efficacia, dal punto di vista politico e operativo, delle decisioni che vi vengono prese. Constato poi che tante comunicazioni proposte dalla minoranza
non vengono prese in considerazione così ledendo le funzioni del consiglio comunale: la situazione deve cambiare». Aggiunge
Wanda Ferro che «tempo fa fu fatta una lettera per il rispetto delle regole: oltre la mezz'ora di ritardo si procedeva con l'appello nominale. Allora, regole chiare già dal prossimo consiglio comunale: dobbiamo avere un maggiore rispetto per il nostro ruolo se poi lo esigiamo all'esterno». Dopo la posizione della minoranza tocca al capogruppo del Pd spiegare
le proprie ragioni: «Chiedo scusa a nome dei colleghi di maggioranza per il ritardo che considero, comunque, non eccessivo – dice
Alcide Lodari -. Abbiamo avuto un breve incontro col sindaco Olivo e chi ci consce sa che ci teniamo alla puntualità. Quante volte abbiamo aspettato voi mattinate intere quando eravamo all'opposizione? Per eventuali modifiche al regolamento occorre un impegno unanime». Ribatte subito
Baldo Esposito rivolgendosi a Passafaro: «La conferenza dei capi gruppo viene sistematicamente delegittimata: lei, presidente, è sempre disponibile a cambiare la rotta ma nei fatti non avviene mai nulla». Per
Vincenzo Merante, «il dato significativo è la convocazione dopo mesi del consiglio comunale nonostante i tanti ordini del giorno e le numerose questioni nel cassetto. Il sindaco Olivo, per esempio, in qualità di componente dell'Anci, ben avrebbe potuto sollecitare incontro per illustrare a tutti noi le conseguenze del federalismo fiscale tant'è che nessuno dei consiglieri presenti ha contezza di
quello che si è deciso».
Verifica dell'equilibrio di bilancio. Il primo punto all'ordine del giorno prevede l'approvazione della "Ricognizione dello stato dei programmi e verifica degli equilibri di bilancio". Presente in aula l'assessore al ramo,
Beppe Marcucci, che spiega l'importanza e il significato dell'approvazione: «Si tratta di verificare che le previsioni di bilancio si stiano realizzando e non ci sia uno sforamento nei conti. La pratica arriva con qualche giorno di ritardo (il termine era il 30 settembre) ma va obbligatoriamente
approvata pena lo scioglimento del consiglio comunale». Marcucci prosegue sottolineando che «le previsioni di spesa si stanno verificando senza sbilanciamenti nonostante la situazione dei conti
pubblici sia problematica per l'attuale crisi finanziaria internazionale. Il nostro comune si è visto ritirare dal Governo centrale i finanziamenti per l'emergenza alloggiativi, circa 2,4
milioni di euro, mentre abbiamo l'impegno che i soldi dell'Ici sulla prima casa saranno in qualche modo restituiti». «La nostra situazione finanziaria non è rosea: anche se non è prevedibile un eventuale dissesto finanziario per il mancato introito dell'Imposta comunale occorre una ricognizione con i dirigenti dei debiti fuori bilancio. Stanno maturando alcune situazioni risalenti nel tempo che non ci lasciano del tutto tranquilli ma se ragioniamo con prudenza possiamo accantonare una parte dell'avanzo di bilancio per non correre rischi». L'intervento dell'assessore al Bilancio scatena un dibattito nel quale si parla di tutto e di più. Per
Rosario Mancuso, «la valutazione della delibera sulla verifica di bilancio comporta capacità di gestione amministrativa, finanziaria e tecnica, compito, pertanto, di chi ha cognizioni adeguate allo strumento finanziario. Ne approfitto per ribadire la mia appartenenza alla maggioranza di centrosinistra col quale chiuderò la mia esperienza legislativa. Ritengo, comunque, necessaria un'azione di rilancio e le critiche all'azione della giunta sono solo un contributo a migliorare e soddisfare le richieste dei
cittadini».
Mario Tassone aggiunge che «le false economie stanno dimostrando tutta la loro vulnerabilità anche se c'è una tenuta sostanziale delle nostre strutture finanziarie: quello dobbiamo chiedere è il rispetto delle regole. Quando parliamo della ricognizione dello stato dei programmi, ci sono alcune posizioni nei confronti dei comuni che non ho capito. Non chiedo lo smantellamento delle province come hanno fatto il centrodestra e il centrosinistra; è vero, però, che sono stati sottratti dei finanziamenti e che sul federalismo fiscale il consiglio comunale dovrebbe avanzare una proposta alla luce dell'esperienza, dell'autonomia, della storia della
città di Catanzaro». Per l'attacco frontale al sindaco Olivo occorre aspettare l'intervento di
Sergio Costanzo, il quale si rivolge direttamente al primo cittadino: «Non la vedo mai nel centro storico e nei quartieri; nei sondaggi sull'apprezzamento dei sindaci non è citato. La sua permanenza è una speranza per il mio futuro politico: fa aumentare ogni giorno i nostri consensi». L'arringa di Costanzo prosegue su quanto esposto da Marcucci: «Per i debiti fuori bilancio sono stati messi fondi da parte? I progetti comunali sono stati finanziati dalla regione? Siamo stati richiamati dalla Corte dei conti per le consulenze esterne eppure paghiamo fior di euro a persone come
Rita dalla Chiesa e
Elena Bova che non si capisce che cosa facciano».
Domande che trovano sponda nell'intervento del capogruppo della Nuova alleanza: « È possibile conoscere l'ammontare dei debiti come più volte abbiamo richiesto? In che modo incidono sull'equilibrio del bilancio? Il mancato introito dell'Ici in che tempi può provocare
danni? A quanto ammonta l'avanzo di amministrazione? Occorre che l'amministrazione comunale trovi le risorse per far fronte alla crescente povertà non limitandosi ad aspettare i Por annunciati ma ancora non attuati. Riprendiamo, poi, la pratica con la quale chiediamo una legge ad hoc per il riconoscimento di Catanzaro città capoluogo di regione». Anche
MimmoTallini non lesina bordate a Rosario Olivo: «Sono circa tre mesi che non ci vediamo né col sindaco né con
gli assessori. Intanto è successo che c'è uno stadio chiuso per cui ancora oggi entrano solo gli abbonati; la notte piccante è stato un grande bluff perché il programma non è stato rispettato; è stata decisa l'abolizione dell'ascensore di Bellavista per un costo di circa 500 mila euro: chi lo ha deciso e perché? Un alluminio copre da tempo la scalinata del Masciari; la recente sentenza del Consiglio di Stato che trasferisce l'Agenzia delle dogane a Reggio Calabria. Per non parlare del pullman dell'Amaco di Cosenza che serviva la città di Catanzaro. Ha ragione Cimino quando dice che le cose vengono decise nel chiuso delle stanze. S vuole un consiglio, mandi via Romeo
dall'Amc che sta combinando un sacco di guai». Le accuse di Tallini proseguono sulla recente nomina del maresciallo Fiorentino Gallo a consulente per la Legalità e la sicurezza del Comune: «sono spesi bene 64 mila euro per chi deve garantire ogni forma di abusivismo? È la dimostrazione, allora, che negli ultimi mesi avete lavorato male perché la città è sporca, disordinata e abusata da tutti. A viale Isonzo, poi, gli alloggi popolari sono abusivamente occupati dai nomadi: un intero quartiere in mano a criminali. E a Marcucci consiglio di non azzardarsi in commenti politici altrimenti si dimetta e svolga un altro ruolo». E se
Valerio D'Andrea dichiara il proprio voto favorevole e «l'assoluta fedeltà alla maggioranza, messa in forse da
qualche organo di stampa»,
Esposito ribadisce la necessità di un chiarimento sui debiti fuori bilancio e sulla necessità di una legge regionale ad hoc per Catanzaro capoluogo».
Tocca a
Benedetto Cassala ribattere punto su punto, quanto sostenuto dai banchi dell'opposizione: «Dopo quarant'anni siamo intervenuti seriamente sulla questione Ceravolo per evitare che dal prossimo anno si ripropongano gli stessi problemi: un intervento di 2 milioni e
mezzo di euro per mettere in sicurezza lo stadio. Preciso che l'agibilità attuale è di circa 7500. Sul pullman dell'Amaco, ricordo a Tallini e Costanzo che il parco auto dell'Amc è vetusto già quando
loro erano consiglieri e i mezzi fuorono acquistati attingendo dal Tfr dei lavoratori: cosa hanno fatto loro per cambiare le cose? Incalza
Eugenio Occhini che quando la minoranza era al governo, con una delibera del 2001 fu incaricato uno studio esterno per la riforma
della pianta organica comunale: per 2 milioni al giorni che la stesso professionista chiese di revocare perché il lavoro non poteva essere espletato. Drastico
Vincenzo Merante: «Ho fatto bene a lasciare la maggioranza assolutamente contraddittoria e inconcludente sono curioso
di conoscere i bilanci consolidati delle partecipate e se sono rispettate le nuove limitazioni nomine dalla finanziaria ai consigli di amministrazione. Ci sono le condizioni per rivoltare pagina e
provvedere nuove elezioni».
Wanda Ferro difende l'operato delle precedenti amministrazioni («abbiamo puntato sulla qualità e sulla professionalità, non bisogna generalizzare ma contestualizzare le consulenze esterne»), invita ad essere coerenti nei comportamenti
(«non è il caso di assumere posizioni diverse a seconda che si è maggioranza o opposizione»), spiega il motivo per cui la Provincia non ha finanziato la Notte piccante («l'idea è bella ma non si può limitare ad una somministrazioni di cibi e bevande: Catanzaro merita qualcosa di più») e propone di lavorare in sinergia («nel rispetto delle differenze e delle diverse posizioni ideologiche») per non perdere l'ultimo treno degli aiuti comunitari «e per parlare del presente e del futuro e non più del passato». Una maggiore attenzione per Catanzaro la chiede
Carlo Nisticò che invita la maggioranza a insistere per una legge regionale ad hoc sul capoluogo.
Alcide Lodari invita a rispettare la sede del consiglio comunale assumendo atteggiamenti
consoni e moderando il linguaggio, anche perché non si è parlato dell'argomento all'ordine del giorno. Prima dell'appprovazione con 21 votoi favorevoli, sette contari e due astenuti, un dato che
Mimmo Tallini non mancherà di far notare («la maggioranza non esiste più!»)
Marcucci precisa che la Corte dei conti non ha espresso nessuna diffida ma ha invitato il Comune ad adottare un regolamento sulle prossime noimine esterne; «ci sono circa 10 milioni di euro
accantonati per eventuali debiti fuori bilancio».