domenica 30 novembre 2008


Un momento del convegno. Si distinguono Rubettino, Scerbo, Campi, Ferro, Aiello, Grillo e Scaramuzzino al microfono.


Catanzaro - «Dopo Tangentopoli dovevamo vivere un momento di catarsi, la rinascita della politica buona e pulita. A distanza di quindici anni si può tracciare un primo bilancio storico e dire che non tutto è stato realizzato per come immaginato». Parole del catanzarese Alessandro Campi, docente di Storia del pensiero politico all'Università di Perugia, tornato in città per la presentazione del suo ultimo libro “La Destra in cammino. Da Alleanza nazionale al Popolo della libertà”. L’incontro, avvenuto presso la Casa delle culture, è stato coordinato da Aldo Costa dell’associazione Notus, introdotto da Florindo Rubettino, editore del libro, e ha visto protagonisti, tra gli altri, Alberto Scerbo e Valerio Donato dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro, Manuel Grillo dell’associazione culturale "Settecolori", il consigliere regionale Piero Aiello, l’assessore Nicola ventura in rappresentanza dell’amministrazione comunale, e il presidente della provincia Wanda Ferro. «Si voleva cambiare la classe politica, i sistemi decisionali, le forme dei partiti e invece ci si è persi dietro discussioni interminabili su concetti che non ci appartengono o in cui nessuno crede sino in fondo. Ecco perché monta il risentimento nei confronti di una politica che non piace più» aggiunge un Campi emozionato per la presenza di amici e tanti concittadini. Ma perché tutto ciò? Perché la situazione è degenerata? «Il discorso è trasversale - dice lo storico -: la politica non mai ha fatto veramente i conti col proprio passato. Gli ex comunisti e gli ex fascisti da un parte hanno cancellato la propria identità originaria con un colpo di spugna identificandosi in nuovi progetti, dall’altro hanno provocato rivendicazioni estremistiche e furenti ma pur sempre senza alcuna elaborazione politica». La conclusione per Campi è prendere coscienza della situazione per uscirne: «Non so se Pd e Pdl siano la soluzione giusta ma i cittadini hanno scelto il bipolarismo per cui abbiamo l’obbligo morale di proseguire sulla strada intrapresa. Il bipolarismo, però, funziona se ha soggetti politici ben strutturati e radicati sul territorio, con una forte democrazia interna, capaci di intercettare le esigenze della comunità ma anche di guidarla: partiti veri insomma e non semplici cartelli elettorali. Finiamola con l’equivoco per cui chi sta dentro un partito lo fa per una esigenza del momento e non perché ci crede veramente: occorre un serio cambio di mentalità e decidere, una volta per tutte, di voltare pagina». Prima del professor Campi, sono intervenuti i suoi omologhi dell’università “Magna Graecia” i quali si sono soffermati su alcuni aspetti del bipolarismo e del rapporto tra i partiti. «La distanza tra destra e sinistra è molto rarefatta - ha detto, ad esempio, Alberto Scerbo - segno della perdita di identità delle due parti. Spesso inseguono le mode del momento, penso alle privatizzazioni, al maggioritario o alle riforme costituzionali, ma senza fare un ragionamento più complesso e sistematico». «Il fondamento del nostro paese sono gli articoli 2 e 3 della Carta costituzionale - ha aggiunto Valerio Donato -, vale a dire il rispetto e la dignità della persona umana: i partiti devono riscoprire il valore etico della politica».

Laragioneiltempo.it


Da sx.: Fausto Piane, Carlo Scalfaro e Luigi Ciambrone.

Catanzaro - L'associazione politico culturale "La ragione e il tempo" ha presentato a Catanzaro, presso la sede del Pd in via San Nicola, il proprio sito internet (www.laragioneiltempo.it) alla presenza di simpatizzanti e membri del neonato sodalizio nonché del presidente, Carlo Scalfaro, del responsabile web, Fausto Piane, e del vicepresidente Luigi Ciambrone. «Consideriamo il sito internet un importante strumento di comunicazione con la cittadinanza innanzitutto per diffondere le iniziative che l'associazione sta svolgendo o intende svolgere nel prossimo futuro - ha esordito Scalfaro -. Ma vogliamo fare anche un ragionamento più ampio, una riflessione su come favorire il confronto di idee e soddisfare le tante domande e le esigenze degli stessi cittadini». «Mai come oggi, in un periodo in cui il mondo corre piuttosto veloce, viviamo il problema della interrelazione sulle questioni inerenti la democrazia: se le decisioni e le scelte devono essere rapide e adeguate ai tempi, Internet favorisce la partecipazione immediata e può aiutare a superare la discrasia tra la necessità di decidere subito e il consenso, o il dissenso, che la gente di volta in volta esprime» ha concluso il presidente. Fausto Piane ha spiegato alcuni aspetti pratici delle pagine web: «In base alle necessità dell'associazione e dei possibili visitatori, abbiamo realizzato un sistema interattivo che consenta agli utenti registrati di poter interagire attraverso l'invio di articoli, documenti, suggerimenti e proposte. Il sito è facile, intuitivo e altamente fruibile; in home page, ad esempio, sotto il logo de “La ragione e il tempo”, c'è una barra dei menù con le sezioni che abbiamo ritenuto importanti: “attualità”, “appunti di storia”, “rassegna stampa”, “forum”, “blog”, “foto e video”». Nel "Chi siamo", poi, è possibile consultare l'atto costitutivo e lo statuto del sodalizio anche se la vera chicca è la sezione dedicata ai ragazzi, curata da Francesco Santopolo e da Alessia Piane. «È una sfida, nata per dare spazio ai giovanissimi che hanno voglia di esprimere il loro punto di vista sulla società in cui vivono - ha detto Piane -. Si tratta di un vero e proprio sito nel sito in cui verranno riportati articoli scritti in maniera più elementare, sì da essere comprensibili anche ai ragazzi di giovane età. Puntiamo molto anche sul forum, accessibile previa registrazione: è la piazza virtuale deputata al dibattito e allo scambio di opinioni». «Siamo consapevoli della sfida che ci aspetta - ha concluso - ma nonostante la nostra poca esperienza vogliamo essere da stimolo per la comunità».


sabato 15 novembre 2008

Regione Calabria, quanto mi costi?



E' passata sotto silenzio, o quasi, la notizia pubblicata il 12 novembre scorso su Il Corriere della sera da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul confronto tra gli stipendi dei presidenti delle regioni italiane e quelli dei governatori Usa.
Ne esce fuori un dato piuttostro curioso: il nostro Loiero, presidente di una delle regioni più povere d'europa, è al 4° posto nazionale con una retribuzione netta di circa € 160.000,00 l'anno. Sopra di lui i governatori di Puglia (Vendola è l'unico, finora che abbia pubblicamente replicato ai giornalisti i quali, a loro volta, hanno citato la fonte dei loro dati - Conferenza delle regioni ed elaborazione a cura di Antonio Merlo, department of econommics, University of Pennssylvania), Sardegna e Sicilia mentre quelli delle regioni più ricche d'Italia seguono a ruota (5° Galan del Veneto con 151 mila euro, 8° Formigoni con 144 mila euro e solo 14° Vasco Errani dell'Emilia Romagna con 120 mila euro).
Interessante anche il raffronto con i governatori Usa. Quante volte abbiamo sentito dire che la Calabria è la California d'Italia? Presto detto: il nostro presidente prende quanto Arnold Schwarzenegger, alla guida di una degli stati più importanti ed estesi dell'America del nord. Con la differrenza, una tra le tantissime, che Terminator può candidamente dichiarare: "I 162 mila euro (lordi, ndr) che mi spettano li restituisco, sono già ricco!".
Senza storia il paragone con gli altri Governors (New york, 130 mila euro; Washington 110 mila; fino al Maine 51 mila euro [il governatore della Basilicata, regione estesa circa 10 volte meno lo stato americano e con la metà della popolazione, prende più del doppio del collega d'oltreoceano]).

venerdì 14 novembre 2008

Amc: assemblea permanente rdb/cub (sì, sì, loro, i sindacati di base...)


di Mirko Vespertini

Si sono letteralmente barricati in un ufficio dell’Amc di via Lucrezia della Valle allo scopo di ottenere un incontro col sindaco, Rosario Olivo, o col prefetto, Sandro Calvosa. Non hanno intenzione di smobilitare fino a quando non ci sarà la massima chiarezza e trasparenza sul futuro prossimo dell’azienda della mobilità cittadina. Si tratta di una quarantina di lavoratori aderenti alle sigle Rdb/Cub Trasporti che, da ieri mattina, hanno deciso di mettere in atto una forte protesta per denunciare l’inerzia dei propri vertici societari.

Le ragioni della protesta.

Antonio Jiritano, rappresentante Rdb/Cub Trasporti presso l’Amc di Catanzaro, parla attraverso la grata di una finestra per spiegare i motivi del sit-in permanente: «Circa due mesi fa abbiamo chiesto un incontro al neo presidente dell’azienda, Francesco Romeo; ci sembrava un atto dovuto quantomeno per chiarire le continue voci sulla mancanza di risorse economiche e sul possibile fallimento della società. Non ricevendo alcuna risposta ci siamo rivolti al sindaco Olivo il quale ha promesso un tavolo per ragionare insieme sulle azioni da intraprendere. Nonostante la grande e legittima preoccupazione che serpeggia tra noi dipendenti, ad oggi non abbiamo ottenuto alcuna risposta». Viene da chiedere come mai non sono presenti le altre sigle sindacali, visto che la situazione appare drammatica. «L’accordo preso dalle altre organizzazioni sindacali, si parla di un aumento pari a 0,40 centesimi si commenta da solo» dice Jiritano che aggiunge: «Per quanto ci riguarda, la nostra battaglia è finalizzata a conoscere le determinazioni della dirigenza, il piano di rilancio, in che modo intendono ripianare i debiti: chiediamo trasparenza e maggiori informazioni e non le affermazioni generiche rilasciate ora dal presidente, ora dal direttore generale». Sui tempi della protesta il rappresentante sindacale è categorico: «Continueremo fino a quando il sindaco o il prefetto non decideranno di incontrarci. Si tratta di una presa di posizione determinata ma civile. Siamo circa 40 persone, il 28% dei sindacalizzati, e per la maggior parte autisti: garantiremo il servizio alla città per non coinvolgere i cittadini nella già precaria situazione in cui versa la mobilità catanzarese. Alla fine dell’orario di lavoro i colleghi ci raggiungeranno e ci daranno il cambio mentre noi svolgeremo regolarmente il nostro turno».

Il volantino di rivendicazione.

I rappresentanti dei lavoratori hanno preparato e distribuito un volantino in cui denunciano, a loro dire, le gravi carenze nella gestione dell’Amc. Innanzitutto, si contestano la figura del direttore generale, una nuova carica voluta e ricoperta dal presidente uscente, Ernesto Gigliotti, e il consiglio di amministrazione, che si è allargato da tre a cinque componenti (“non si conosce quanto percepiscono e, in ogni caso, la spesa grava sulle casse ‘vuote’ dell’azienda”). Si critica, poi, la proposta di nuove figure professionali (si citano un informatico, un avvocato e un geometra) “necessarie all’azienda”, paventando il rischio di assunzioni di cui già si conoscono nomi e cognomi. Quindi, un riferimento alla pianta organica del personale, per cui sono stati superati i parametri tra gli indeterminati e i precari, e alla delibera con cui saranno assunti, grazie all’accordo tra Comune e sindacati, ulteriori 11 unità senza concorso con la qualifica di operatore della mobilità “ignorando quanti ancora aspettano un contratto a tempo indeterminato”. Il finale è un amaro resoconto sulle condizioni generali in cui versa l’azienda: scarsa sicurezza e mancanza di un adeguato sistema antincendio; mezzi obsoleti e rimessi in strada nonostante i guasti; stipendi mai pagati con puntualità. “Quello che vogliamo oggi” conclude il volantino “è l’impegno del sindaco ad un tavolo negoziale” affinché i lavoratori sia informati sulle determinazioni dell’azienda: senza l’aiuto dei dipendenti, non è possibile alcun programma di rilancio e nessuna riqualificazione dell’Amc.


Al teatro Masciari (3 e basta!)


Bravi Emanuele e Rudi, artisti a tuttotondo, creatori di immagini e lampade, attori per caso, piacevoli compagni di avventura.

Al teatro Masciari (2) ...




Pochi mq trasformati in un luogo caldo e accogliente dove quasi ogni sera hanno fatto tappa decine e decine di visitatori. Accompagnati da un piacevole sottofondo musicale (grazie allo Stranges!) e da litri e litri di Moretti (prima), Tuborg (poi) e dall'immancabile Campari con limone (rigorosamente senza ghiaccio, anche perchè non ce n'era!)

Al teatro Masciari







La mostra "Effetti d'arte, prima e dopo lo spettacolo", con il significativo sottotitolo Altrementi illumina Stranges, ha avuto un ottimo riscontro di pubblico coronato dalla festa di venerdì scorso (sopra le foto) e dalle tante richieste di artisti locali desiderosi di esporre le proprie opere.

giovedì 13 novembre 2008

Sull'isola pedonale a Catanzaro

Isola pedonale , sì o no?
E' il dilemma che ogni tanto fa capolino nei forum che si occupano della nostra città.
Aldilà delle risposte che, per la maggior parte, ritengono importante la pedonalizzazione del centro sorico, ecco cosa ho postato su mycatanzaro.it sollecitato dall'utente fmri.

Caro fmiri,
vuoi sapere cosa penso dell'isola pedonale?
Tutto il bene possibile!
E della proposta di riaprire corso Mazzini al traffico?
Mi fa venire in mento di cosa siamo stati capaci noi catanzaresi: siamo quelli che abbiamo eliminato la "strettoia" (dove ora sorge il palazzo del Banco di Napoli) perchè non ci passavano le autovetture e gli autobus; siamo quelli che hanno abbattuto Porta di mare prima e asfaltato i gradoni poi perché non c'era posto per parcheggiare; siamo quelli che abbiamo innalzato palazzoni nel centro storico e costruito sulle mura della città; siamo quelli che al posto del cinema Odeon ai giardini di San Leonardo ora abbiamo una bella filiale della banca popolare di Crotone; siamo quelli che deturpiano uno dei punti più suggestivi della città (non a caso Bellavista) per costruire un inutile ascensore (oggi abbattuto!); siamo quelli che pur di non fare qualche metro a piedi (quando, nelle altre città, siamo tutti pronti a camminare e a rispettare i regolamenti comunali) preferiscono ingolfare di macchine piazza Duomo anziché regalarla ai bambini (a proposito, ma ce nbe stanno ancora?).
E poi, con la questione ambientale che sta salendo agli onori della cronaca in tutto il mondo, anzichè ragionare su come portare gente in centro utilizzando il minor numero di mezzi inquinanti, pensiamo a quante ore della giornata lrendere libera la circolazione sul corso.
Ecco cosa penso, caro fmiri: siamo stati bravissimi a cancellare il nostro passato e ci stiamo accontentando di vivere un mediocre presente; in tutto questo, stiamo dimenticando anche noi di pensare al futuro!

giovedì 6 novembre 2008

Giornalismi


"Ho detto a Medvedev che Obama ha tutto per andare d'accordo con lui: e' giovane, bello e anche abbronzato". Cosi' il premier Silvio Berlusconi si e' espresso sul presidente eletto degli Stati Uniti nel corso di una conferenza congiunta con il presidente russo Dmitri Medvedev al Cremlino. Dopo l’agenzia di stampa ecco i giornali su internet. L'Unità: Che vergogna, per Berlusconi Obama è bello e abbronzato! Italia Oggi: Un elogio un po' sopra le righe [...] Wall Street Italia: Abbiamo un premier stupido. Di Obama dice: "è giovane e abbronzato". Quotidiano.net: Berluconi scherza su Obama: "Giovane, bello e abbronzato". Il Secolo XIX: Berluconi, ironia su Obama: "Bello, giovane e abbronzato". Corriere della sera: Gaffe del premier sul neo presidente: «Ha tutto,si è anche presentato come un Messia, speriamo non deluda». Il Giorno: Berlusconi scherza su Obama: "Giovane, bello e abbronzato". Il Messaggero: Berlusconi: «Obama bello e abbronzato». Polemiche in Italia, clamore negli Usa. Il sole24ore: Gaffe di Berlusconi su Obama: è bello, giovane e abbronzato. La Repubblica: Berlusconi, gaffe su Obama "bello e abbronzato". La notizia fa il giro del mondo. La Sicilia: Berlusconi ironizza su Barack Obama. "E' giovane, bello e anche abbronzato". La Stampa: Berlusconi: "Obama ha tutto, bello, giovane e abbronzato".
Libero: Obama e il 'Silvio pensiero': "E' bello, giovane e abbronzato". Tgcom: "Obama abbronzato? Diatriba imbecille". Il Giornale.it: Russia, Berlusconi: intesa su scenari politici. Sulla Georgia: "C'è stata molta disinformazione".

mercoledì 5 novembre 2008

Why not? Because is a burdellu!

Che la riunione tra i sindacati e l’assessore regionale al lavoro, convocata da quest’ultimo per definire la querelle relativa agli ex lavoratori Why not, non nasceva sotto i migliori auspici, lo si è capito subito dai manifesti affissi all’ingresso della sede istituzionale di via Lucrezia dove, tra gli altri, campeggiava un eloquente “Maiolo assessore virtuale”. Dopo l’incontro mattutino, durato circa un’ora e mezza, i lavoratori hanno manifestato infatti la loro insoddisfazione inscenando una dura protesta culminata con un blocco stradale che ha costretto lo stesso Maiolo a lasciare gli uffici solo alle 17 e 30 del pomeriggio.
La mattinata.
Dopo la fumata nera della scorsa settimana, durante la quale fu chiesto ed ottenuto un incontro direttamente col titolare regionale delle politiche del lavoro, i sindacati sono stati convocati ad un tavolo di confronto per le 10 e 30 di ieri mattina a Catanzaro, presso la sede dell’assessorato di via Lucrezia della Valle. Erano presenti Domenico Zannino, segretario regionale della Cisl con delega al mercato del lavoro, Gianvincenzo Detrassi, segretario regionale Uil - Cpo e Gianluca Persico, segretario provinciale Ugl. Maiolo arriva intorno alle 10 e 45 e poco dopo inizia la discussione. Nel cortile antistante l’edificio la tensione è palpabile e ad ogni notizia di possibile fallimento della trattativa, corrispondono altrettanti propositi di azioni eclatanti. Il primo ad uscire dall’edificio, quando ormai sono le 13 e ignaro di quanto sta avvenendo fuori, è proprio Mario Maiolo che si dirige verso il cancello dell’uscita dove ad aspettarlo incontra il muro dei lavoratori: «Sono mesi che ci prendete in giro nonostante 8 anni che lavoriamo per la regione e senza alcun riconoscimento. Diteci dove dobbiamo mangiare. Basta parole, dovete toglierci da questa situazione. E c’è gente senza l’indennità di disoccupazione». L’assessore tenta di spiegare quanto è stato accordato durante la riunione ma la sfiducia e la diffidenza dei presenti prevale: «La Giunta Loiero ha promesso di stabilizzare i precari ma con quali risultati? Siamo tutti in mezzo ad una strada!». Maiolo abbozza qualche risposta ma è quando chiede di passare per recarsi al consiglio regionale che la frustrazione dei tanti lavoratori sfocia in rabbia: « A fare cosa assessore? A parlare di noi? O della sanità che fa schifo? Non esiste! Non prendeteci in giro. Ci sono ragazzini di primo pelo che sono stati assunti e noi a 40 anni, dopo aver fatto anche mansioni superiori, abbiamo il futuro incerto. Ricordatevi che avete chiesto i voti promettendo di stabilizzare i precari». Maiolo precisa che «il dipartimento del lavoro ha fatto tutto quello che era previsto dalla legge ed entro i termini stabiliti». Ma i lavoratori sono stufi «di tante belle parole»; stanchi «di uno scaricabarile per cui nessuno è responsabile»; delusi «dalle notizie che altre situazioni vengono regolarizzate forse perché c’è chi ha le spalle più coperte». I toni aumentano e gli animi si agitano e al grido di «dimettiti! dimettiti!», e preso atto che nessuno si sposterà dal cancello dello stabile di via Lucrezia della Valle, Maiolo fa dietro front e torna nei suoi uffici dove rimarrà per gran parte del pomeriggio.
I sindacati.
Dopo Maiolo arrivano i sindacati e il primo a parlare è Nicola Zannino, segretario regionale della Cisl: «La scorsa settimana abbiamo chiesto un incontro col titolare regionale delle politiche del lavoro e, devo dire, Maiolo ci ha convocati per stamattina. Per telefono aveva preso l’impegno che avrebbe trovato i soldi. L’assessore non ha gradito i manifesti affissi anche perché la Legge regionale riguardante gli ex lavoratori Why not, la 28 del 14 agosto scorso, è senza copertura finanziaria ». Zannino prosegue nonostante l’evidente malumore dei presenti: «Il direttore regionale del Bilancio, Luigi Bigotta, presente all’incontro, ha confermato che al momento sul capitolo dei servizi esternalizzati ci sono solo 106 mila euro». Ecco dunque la proposta dell’assessore: « Abbiamo l’impegno da parte di Maiolo che martedì prossimo, durante la riunione di Giunta, sarà presentata la richiesta di variazione di bilancio – prosegue il rappresentante della Cisl -; l’assessore ritiene che ci sarà l’impegno di tutti per cercare una soluzione concreta al problema. Ancora oggi, però, ci sono aspetti tecnici da definire: ad esempio, come e quali lavoratori utilizzare e le qualifiche richieste». Aggiunge Gianvincenzo Petrassi, segretario regionale Uil – Cpo: «Noi chiediamo alla politica di farsi garante di una legge approvata in agosto ma senza nessuna copertura finanziaria. Una legge poco chiara, in cui non è indicato il bacino di riferimento: la Regione deve fare chiarezza sul numero dei lavoratori coinvolti e avviare al più presto i progetti». Gianluca Persico, segretario provinciale dell’Ugl, ritiene si tratti dell’«ennesima riunione interlocutoria perché la variazione di bilancio per rimpinguare il fondo della Legge regionale 28/08 sarà proposta solo la prossima settimana. E allora mi chiedo: dove erano o dove sono finiti i soldi»? Prosegue Persico: «Hanno approvato una legge ignorando le sigle sindacali, nonostante avessimo concordato con i capigruppo consiliari un percorso di stabilità diverso. È intervenuta la Giunta regionale con la proposta di legge approvata in agosto e passata in consiglio col voto di tutti: peccato, nessuno si è accorto che mancavano le risorse finanziarie ». Cosa succederà se martedì la situazione non si sblocca? «Qualunque azione sindacale si svolgerà nei limiti della legalità - conclude il delegato Ugl -. Anch’io provengo da 8 anni di precariato e conosco le emozioni e le tragedie di chi perde un lavoro: oggi non si può più giocare sulla pelle dei lavoratori pensando che siano oggetti: sono realtà concrete e hanno famiglie da mantenere, un dipendente è in terapia intensiva perché non riesce più a pagare i debiti. La Giunta non ha più alibi: assuma le decisioni che deve assumere».
Il blocco stradale.
Sono circa le 13 e 20 quando i lavoratori, insoddisfatti delle argomentazioni ascoltate, decidono di invadere la trafficata carreggiata di via Lucrezia della valle. Naturalmente è subito il caos e le poche unità di polizia e carabinieri presenti, tentano ogni sforzo per non far degenerare la situazione. Più volte si rischia la rissa con gli automobilisti inviperiti ma per circa tre ore il blocco non si smuove. Solo con l’arrivo nel pomeriggio di un alto funzionario di polizia, il primo dirigente Pio Amariello, inizia una trattativa che sfocia nella decisione dei manifestanti di spostarsi dalla strada all’ingresso dell’assessorato in attesa, in ogni caso, dell’uscita di Maiolo, ancora asserragliato nei propri uffici. Sono le 17 e 30 quando, difeso da un paio cordoni delle forze dell’ordine, il rappresentante del Pd riuscirà ad andare via accompagnato da una selva di ironici applausi. I lavoratori sono decisi a non mollare e in attesa di quanto sarà deciso martedì dalla Giunta regionale, l’appuntamento è per giovedì prossimo, nuovamente presso la sede dell’assessorato al lavoro