mercoledì 20 maggio 2009

In qualcosa siamo primi...

Dal Corriere della sera, uno stralcio dell'articolo di Sergio Rizzo pubblicato a pag. 6, martedì 19 maggio.

I dipendenti pubblici italiani non nuotano nell'oro ma in alcune aree le loro buste paga offrono un contributo economico determinante. La Calabria, per esempio. I dipendenti  pubblici calabresi sono il 30,4% di tutti i lavoratori dipendenti della regione. Nella provincia di Catanzaro si arriva al 43,6%, ben oltre il 26,9% di Roma, la città dei ministeri e della politica, superata perfino da Crotone (30,9%), oltre che da Paermo (32,2%), Enna (29,7%), Campobasso (29,4%) e Reggio Calabria (28,7%).

I dati sono contenuti in uno studio ancora inedito dell'Ufficio studi Confartigianato sull'andamento delle retribuzioni lorde dei lavoratori dipendenti.

martedì 19 maggio 2009

Cari compagni...

...ho gran rispetto per tutti Voi.

Eppure, se i segnali di riscossa sono quelli visti durante l'iniziativa catanzarese con Vittorio Agnoletto, allora il problema persiste ed è ancora molto, ma molto grave.

Per intenderci, nella sala consiliare del Comune è intervenuto Agnoletto - persona vivace ed eclettica ma per nulla carismatica e coinvolgente -  quale europarlamentare uscente in vista delle elezioni del 6 e 7 giugno.  In aula c'erano circa venti persone, qualche giovane e i leader locali di Prc...poco, troppo poco se a ciò si aggiunge l'aria di triste rassegnazione che si respirava.

Ecco il resoconto per Il Quotidiano

«La falce e il martello non sono simboli superati ma rappresentano i lavoratori che restano il nostro punto di riferimento: “il voto utile” a Sinistra significa dare voce ad una forza autonoma dal punto di vista politico e organizzativo, coerente, la sola in grado di superare lo sbarramento del 4 percento». Dispensa ottimismo Vittorio Agnoletto, europarlamentare uscente in quota Prc, ospite a Catanzaro per una iniziativa voluta dal raggruppamento che vede insieme Rifondazione e Comunisti italiani. «Cerchiamo sempre di stare dalla parte di chi è sfruttato, di chi vede i propri diritti calpestati e lo facciamo anche se ciò non porta consenso - dice -. Abbiamo valori e ideali che sosteniamo sia quando è facile sia quando, come oggi, non lo è per nulla». Quindi racconta la sua visita al centro di permanenza di Lamezia terme, che da lo spunto per criticare le scelte del governo italiano in tema di sicurezza: «Nonostante il Ddl non sia stato ancora approvato, ho incontrato immigrati che hanno fatto per mesi la spola tra Lampedusa e Bari prima di arrivare in Calabria; persone non in grado, per motivi sanitari, di essere ospitati in un Ctp: la cosa è vergognosa». Agnoletto è consapevole che «affermare cose del genere non è popolare» eppure non vale la pena demordere per chi «crede nei valori universali, nella tutela dei diritti umani». Quindi l’attacco alle altre forze di sinistra come l’Italia dei Valori («Di Pietro può spiegare perché in Europa ha votato la permanenza nei centri temporanei fino a 18 mesi?») o il Pd, reo, con la propria astensione, di aver dato via libera alla cosiddetta “direttiva della vergogna” che prevede alcune misure come la permanenza nei Ctp per chi non ha il permesso di soggiorno pur non avendo commesso alcun reato. «I diritti valgono tanto a Roma quanto in Europa» sostiene convinto. Il rappresentante comunista descrive, poi, alcuni importanti successi ottenuti dal suo gruppo come l’opposizione «alla direttiva proposta dal Consiglio europeo che prevedeva, in tema di lavoro, le 65 ore settimanali prorogabili fino a 78: non c’è bisogno di essere dei geni per dire che lavorare meno significa lavorare tutti». E non manca la denuncia contro l’uso distorto del Fondo sociale europeo «per cui l’Italia ha chiesto e ottenuto una proroga per coprire la cassa integrazione anziché investire nei giovani e su nuova occupazione». «La Sinistra unitaria è un piccolo gruppo ma può dire la sua e ottenere risultati» prosegue Agnoletto prima di elencare i temi su cui è necessario confrontarsi con urgenza, primo fra tutti l’Ambiente («Nel nostro paese si punta sugli inceneritori e non sulla raccolta differenziata o il riciclo dei rifiuti: intanto, continuiamo a prendere infrazioni sul mancato rispetto delle direttive ambientali»). Ma anche lavoro («Pensiamo al sussidio di disoccupazione sul modello nordeuropeo o all’aumento delle pensioni per chi non arriva a fine mese piuttosto che ad innalzare l’età pensionabile delle donne»), giustizia e immigrazione affinché «in Italia e in Europa ci sia una Sinistra calata nella realtà e che abbia ancora voce nella vita di tutti i giorni».

 P.S. prima degli scontri di oggi, Agnoletto ha espresso solidarietà per gli studenti caricati dalla polizia a Torino, notando come il dirigente che ha ordinato l'intervento, Spartaco Mortola, sia stato lo stesso che dirigeva la Digos a Genova durante il G8 del 2001. Mortola è stato assolto nel processo per i fatti della scuola Diaz.

mercoledì 6 maggio 2009

Manera e Penoni (articolo per Il Quotidiano)

Catanzaro - L’amore, il sesso e, più in generale, il rapporto di coppia, sono stati i temi dell’esilarante spettacolo portato in scena da Leonardo Manera e Claudia Penoni al teatro Masciari di Catanzaro. Novanta minuti di risate tra gag, monologhi e canzoni, col duo accompagnato sul palco dal “factotum” Alessandro Carlà, impegnato alla pianola e agli effetti speciali. Manera è stato il mattatore («La crisi si sente: sulle cartine l’Italia non è più uno stivale ma un infradito» oppure «facevamo l’amore e mi chiamava Paolo, “Ma io sono Leonardo” le ho detto, e lei: “È un diminutivo!”); la Penoni ottima spalla, soprattutto nelle vesti della signora Ravagnolo, una donna attempata e bruttina che fa di tutto per piacere al marito ma con scarsi risultati. La coppia di Zelig ha ripercorso i momenti salienti del rapporto a due, dal matrimonio («con Gesù che, al momento della promessa, dalla croce esclama: “Pedonali, perché non sanno quello che fanno!”») fino alla vita in comune che «si caratterizza per tre momenti salienti: la pulizia settimanale, la spesa al centro commerciale e il rapporto sessuale, tutti concentrati al sabato!». Sono apparsi sul palco Peter, l’adolescente di provincia amante della discoteca («Anche lui ha festeggiato la vittoria dell’Italia al Mondiale, tutta la sera in macchina a suonare il clacson: lo avevano bloccato dentro il garage!»), il Presidente della repubblica che ha letto il messaggio di fine anno («Finalmente un comico e con più capelli, per continuare la tradizione di un precedente presidente del consiglio…»), e il giudizio universale, affidato non più a san Pietro ma a “San Paolo Intesa”, che giudicherà solo in base alle capacità di consumo delle persone. Fa capolino anche la politica («Se permetti le droghe sei tendenzialmente di centrosinistra; se le vieti sei tendenzialmente di centrodestra; se le consumi e basta sei un parlamentare») mentre il pezzo forte rimane il tormentato rapporto sessuale tra Petrektek (Manera) e Kripstak (Penoni), protagonisti di un surreale cinema polacco: «Sei come un temporale estivo, breve ma che ti rovina la giornata» dice lei a lui oppure “Il momento più bello è quando mi rivesto” dice sempre lei a lui che risponde “anche per me!”. Insomma, uno dei più divertenti spettacoli organizzati da La nave dei folli per il Masciari di Catanzaro che col duo Manera - Penoni ha chiuso nel migliore dei modi la stagione teatrale.

Manera e Penoni al teatro Masciari (Foto)


Claudia Penoni nelle vesti della signora Ravagnolo.


Petrektek (Manera) e Kripstak (Penoni), attori del cinema polacco.



Leonardo Manera durante un monologo.

Metti una domenica a Stalettì...

...con persone piacevoli, tanto cibo, aria pulita, sport e musica...