lunedì 17 gennaio 2011

Quale squadra per Traversa?



Mancava solo il comitato “interclassista” a sostenere la candidatura a sindaco di Michele Traversa, nonostante gli ormai giornalieri comunicati stampa di fedelissimi esponenti politici e un’opinione pubblica apparentemente già orientata verso il parlamentare Pdl. Chissà come il nostro valuti tanto sostegno: una cascata di consenso e affetto paragonabile solo alla devozione per i santoni orientali. Non che sia un male, sia chiaro, però tanta aspettativa genera poi un problema non trascurabile: quello di dare risposte concrete a questioni reali. Ma perché Michele Traversa è l’uomo giusto per la carica di Sindaco di Catanzaro? Gran parte dei cittadini direbbe per la realizzazione del Parco delle biodiversità, innegabile fiore all’occhiello del capoluogo; qualcun altro ricorderebbe l’indovinata pubblicità sulla “Calabria, perla da scoprire”; altri ancora, pochi ma forse i più pragmatici, per le strade e le scuole ristrutturate o realizzate ex novo. Una città come un parco potrebbe, allora, essere l’azzeccato slogan per le imminenti elezioni comunali; con la consapevolezza, però, che amministrare una città è cosa ben diversa dal guidare una provincia o essere assessore regionale al turismo: diverse le persone, gli impegni e le responsabilità; diversi i problemi e le esigenze di una comunità, come quella catanzarese, che sembra vivere solo per il presente, disinteressata a costruire basi solide per il futuro. Ben venga, allora, l’uomo forte che in tanti aspettano; si faccia avanti chi risolleverà le sorti di una città che da decenni naviga a vista, senza identità e un progetto concreto sul proprio ruolo. Ma poiché i tanti ammiratori non voteranno solo Michele Traversa, sarà interessante conoscere con quale squadra il candidato pidiellino intenda rivoluzionare il capoluogo. Innanzitutto, per rassicurarci, ancora una volta, che l’allora comitato d’affari pronto a mettere le mani su Catanzaro, e che spinse Traversa a fare dichiarazione di voto per Rosario Olivo nel famoso ballottaggio del 2006, oggi non esiste più: ecco, perché, da Mimmo Tallini e Sergio Costanzo a Franco Barberio e Sinibaldo Esposito sino a Gianpaolo Mungo, è un susseguirsi di dichiarazioni d’amore, d’amicizia e di fedeltà al leader come se mai nulla fosse accaduto. E poi, per garantirci dell’esistenza di un chiaro e obiettivo criterio in base al quale anche chi fino a ieri ha sostenuto il governo di centrosinistra, da domani potrà appoggiare senza remore l’ex presidente della Provincia. Giusto per intendere se nel nuovo consiglio comunale siederanno rappresentanti capaci e responsabili, che hanno in mente di sacrificarsi per il bene di tutti i cittadini, oppure i soliti volti noti, pronti a cambiar casacca ad ogni legislatura a seconda delle proprie piccole convenienze.

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